Ab-braccio

Scritto da Maggiordomus il

Ab-braccio

Già l’uso dei termini che definisce la tipologia di servizio racconta tutta l’armonia del momento.

“A braccio”: come abbraccio senza una b, come in braccio, come dare il braccio.
La delicatezza di un gesto, di un’offerta, l’eleganza di cibo a passeggio che non viene servito, ma viene donato.

Quando scegliete cocktail con questa accortezza di dettaglio, ci trasformiamo in silenziose api operaie perché vi svolazziamo attorno, a destra, a sinistra, davanti o dietro, come se le vostre mani fossero fiori da conquistare, con l’unica differenza che il dolce polline l’abbiamo sui palmi noi.

Caliamo vassoi tra le vostre figure, più o meno in movimento, con tutto il tatto e l’equilibrata velocità che possediamo, consapevoli di spezzare chiacchiere ma con l’intenzione di ristorare parole.

Ci piace definirlo ab-braccio perché porta con sé tutto il calore di un concetto che va decisamente al di là di un guanto bianco che porge un bicchiere ghiacciato, raffinato e assai più carico di sorridente significato.